FAITA al primo congresso dei campeggi della Catalogna

Si è tenuto lo scorso 25 e 26 aprile a Vilanova i la Geltrú (Catalogna) il primo congresso della Federació Catalana de Càmpings, che ha accolto presso il camping Vilanova Park circa 300 partecipanti tra imprenditori e operatori del settore. Il claim dell’evento è stato “modulare un futuro più verde” per ribadire l’importanza di lavorare congiuntamente sui temi della sostenibilità e digitalizzazione. 

I lavori sono stati avviati dal presidente della Federazione, il dott. Miquel Gotanegra Portell, il quale ha illustrato alcune progettualità che l’associazione sta sviluppando in linea con l’Agenda ONU 2030, tra cui la riduzione del 60%del consumo di acqua per presenza turistica.

Sono poi stati presentati i risultati dello studio svolto dall’agenzia di consulenza BM, per la valutazione degli impatti economici dell’industria open air sul territorio catalano, che con 266.000 posti letto genera 4 milioni di arrivi e 19.2 milioni di presenze, di cui oltre la metà proveniente dalla Catalogna e circa il 36% dall’estero. Spicca la crescita del 20% nel 2023 di flussi nelle basse stagioni.

Il valore dei campeggi per la Catalogna

In termini economici il settore dei camping in Catalogna vale tra fatturato diretto e indotto circa 2,5 miliardi di euro, di cui 557 milioni generati dalle spese di alloggio, sostenuto anche dall’incremento delle tariffe dal 2022 al 2023 del 5.4%. L’industria dell’open air incide sull’economia della Catalogna al 22,6%, occupando circa 15.000 lavoratori con una media di 43 dipendenti per impresa.

Si è poi approfondito il tema del cambiamento climatico con la proiezione degli effetti dell’aumento delle temperature sul continente europeo e quali possono essere le possibili soluzioni per mitigarne gli effetti tramite una progettazione dei campeggi consapevole, sia in termini architettonici che paesaggistici. Le parole d’ordine dovranno essere riduzione, riutilizzo e riciclo. Da qui l’urgenza di implementare le nuove tecnologie per la gestione e l’efficientamento delle risorse energetiche. Il concetto di sostenibilità è stato poi approfondito dall’intervento di Isabela Oliver, assessore della segretaria generale dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT), che ha ricordato l’importanza di perseguire gli SDG’s e come il settore dei camping sia già un tipologia di ospitalità virtuosa con un grande potenziale di crescita.

La parola è passata al CEO di Pincamp, Uwe Frers, il quale ha riferito ai presenti la scelta strategica di unire le piattaforme Pincamp, TCS, ANWB e come le ricerche per strutture open air in Spagna dal periodo pre-covid al 2023 siano raddoppiate. In particolare la Catalogna risulta essere il principale driver di questa crescita grazie alla sua offerta qualitativa, confermata dalla presenza del 70% del totale delle strutture ADAC Superplatz in Spagna. 

Il focus è passato al tema dell’innovazione e digitalizzazione nel settore del camping, con la presentazione delle aziende Speteo, Uplaan e Caixa Bank di alcune soluzioni per migliorare l’operatività delle imprese e l’esperienza del cliente tramite la digitalizzazione di molti servizi (es. ordinare il pane la mattina tramite app). 

Come innovare il settore dei campeggi con la digitalizzazione

Ana Beriain, presidente della Federazione Spagnola dei Camping, ha ribadito l’importanza dell’implementare l’intelligenza artificiale nelle imprese per semplificare e facilitare il cliente sia in fase di prenotazione, tramite l’uso ad esempio del comando vocale, che durante la vacanza attraverso l’utilizzo di un chatbot.

È seguita la tavola rotonda “Innovazione e digitalizzazione nel settore camping” durante quale sono intervenuti Uwe Frers, CEO Pincamp, Ramon Van Reine, CEO ACSI, Josipa Cvelić Bonifacic, Università di Rijeka e Martin Rolletscheck, ECO Camping.

Dalla discussione è emersa l’importanza di sviluppare le pratiche sostenibili allineandole agli standard europei e rafforzare lo storytelling delle stesse, sia agli ospiti che alle istituzioni. Si è poi evidenziata la centralità della formazione del personale per garantire la qualità e lo sviluppo del settore. Dal punto di vista gestionale, è stata ribadita l’importanza del dato per analizzare, ottimizzare e sviluppare un’offerta incentrata sulla customer experince.

È stato confermato l’exploit di immatricolazioni di veicoli ricreazionali con una crescita del 28% negli ultimi 3 anni, in particolare dei van, che conferma l’avanzamento della Generazione Z che ricerca natura, sport ed esperienza. È necessario quindi fare attenzione alla riduzione del numero di piazzole.

Il confronto fra le realtà italiane e spagnole

Il convegno si è concluso con il tavolo di confronto tra Alberto Granzotto, presidente Faita Federcamping, Jean Guy Amat, consigliere della Féderation Nationale Hotellerie Plein Air e Àlex Trias, rappresentante della Federaciò Catalana de Càmpings, per fare sintesi delle principali problematiche delle rispettive federazioni. È emersa una forte comunanza delle controversie, in particolare la limitata considerazione del settore da parte delle autorità e una conseguente disarmonia delle normative relative al settore open air, le problematiche climatiche che costringono a dover individuare soluzioni innovative e la grande sfida di rendere il settore del turismo nuovamente attrattivo per il mercato del lavoro attuale, in particolare per le nuove generazioni.

La risoluzione risulta essere il rafforzamento della cooperazione tra le federazioni a livello europeo, per far sì che l’industria open air venga adeguatamente considerata nelle politiche turistiche europee.

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