Le Olimpiadi invernali 2026 rappresentano una grande opportunità per la ricettività italiana e per l’intero settore turistico. Come tutti i grandi eventi, anche le Olimpiadi del prossimo anno infatti saranno l’occasione perfetta per affermare la qualità del turismo in Italia, dagli alloggi alle infrastrutture. Lo ribadisce il Ministro del Turismo Daniela Santanchè: “…dobbiamo puntare sulla qualità dei servizi, non sulla quantità. Non parliamo di lusso ma di standard elevati per tutti. Il turismo deve essere accessibile, non elitario. Con i fondi Pnrr sono stati investiti già 1,3 miliardi di euro per riqualificare le strutture”.
Come abbiamo più volte ricordato più volte il Villaggio Olimpico e Paralimpico di Cortina d’Ampezzo è pensato per accogliere gli atleti dei Giochi Invernali Milano Cortina 2026. Un progetto 100% Made in Italy che unisce design modulare, sostenibilità ambientale e ospitalità accessibile in un nuovo modello abitativo temporaneo.
Olimpiadi invernali 2026: occasione imperdibile

Secondo Barbara Mazzali Assessore al Turismo della Regione Lombardia per Milano Cortina 2026 si attendono: “….2 milioni di arrivi e un impatto economico da 2,5 miliardi di euro. Ma la visibilità sarà ancora più ampia: 3 miliardi di spettatori globali parleranno della Lombardia”. Si tratta, com’è evidente, di numeri importanti, che possono rilanciare l’offerta turistica di qualità oltre l’evento Olimpiadi. Per questo è opportuno allineare tutta la filiera turistica ad alti livelli qualitativi continuando ad investire sia nelle infrastrutture che nella ricettività. Come sottolinea Mazzali: “dove si investe in qualità, i visitatori tornano e portano valore”. Inoltre, grazie alle Olimpiadi, il territorio ospitante avrà finalmente una riqualificazione delle infrastrutture che era attesa da molto, e di cui si sentiva una grande necessità. Per il territorio si tratta, qui come altrove, di sfruttare sapientemente l’occasione di un pubblico che arriva per un motivo e invogliarlo a tornare indipendentemente da quel motivo.
Trampolino di lancio per il turismo di ritorno e l’Open Air

Un pò come accade per il Fuorisalone, secondo Giovanni Bozzetti, Docente di Turismo culturale e sviluppo del territorio presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: “Serve un Fuoriolimpiadi”, che porti i visitatori in tutto il territorio e faccia conoscere le tante sfaccettature che l’Italia ha da offrire: eventi diffusi, attività culturali, design, maxischermi. Solo mostrando di più e quanto si stia bene in Italia, infatti, si può spingere i visitatori a tornare, a fermarsi, a scoprire. I grandi eventi, in questo, sono dei promotori formidabili. Basti ricordare, per esempio, il concerto di Taylor Swift a Milano dello scorso anno, che in soli 2 giorni ha portato 180 milioni di euro e ha fatto conoscere la città, la Regione e l’Italia intera anche a chi, magari, non l’aveva mai presa in considerazione per le sue vacanze. Una caratteristica preponderante delle strutture all’aria aperta italiane è l’apertura stagionale estiva. Tuttavia se si vuole ottenere una effettiva destagionalizzazione però, eventi di questo tipo sono l’ideale, perché convenienti per l’offerta mentre parallelamente aprono le porte della ricettività Open Air ad ospiti che la conoscono poco o non la conoscono affatto. Sempre per il principio del ritorno, un turista che si trova bene in inverno, sarà invogliato a tornare in estate, quando le condizioni sono sicuramente più favorevoli e le attività da fare all’aria aperta più numerose.
Valorizzare il patrimonio culturale italiano
Le Olimpiadi del prossimo anno, e i grandi eventi in generale, sono sempre una grande occasione per valorizzare il patrimonio culturale italiano e le tante forme di turismo offerte dai territori. L’Italia è il Paese con il numero più alto di siti Patrimonio Unesco del mondo, patria di borghi storici meravigliosi e di tradizioni antiche in grado di far innamorare chiunque della nostra cultura. Il problema è che, finora, non sempre questo patrimonio è stato valorizzato a livello economico. Su questo punto insiste anche Daniela Santanchè, che sottolinea come “Abbiamo sbagliato a non dare valore economico al nostro patrimonio: altrove si paga tutto, in Italia si offre troppo gratuitamente, svalutandolo“. In questo senso, le Olimpiadi possono essere viste come una vera e propria nave rompighiaccio, da cui partire per proporre un’offerta più completa, più qualitativa e più inclusiva, al passo coi tempi e attenta alla sostenibilità. Proprio come è stato a suo tempo per l’Expo.