Quello delle recensioni online false è una piaga da tempo dibattuta nelle associazioni di categoria e tra gli operatori del settore turistico non solo italiano, ma anche europeo e mondiale. Nell’era dell’intelligenza artificiale, dei chatbot e della viralità, una recensione falsa può fare la differenza per un ristoratore o un gestore di un’attività ricettiva. In questo contesto, si inserisce la proposta di legge che chiede un maggior controllo delle recensioni e livelli più alti di affidabilità. La campagna “Stop fake reviews”, sostenuta da Fipe e Hotrec, ha come obiettivi principali una maggiore trasparenza da un lato, ed il raggiungimento di un quadro normativo che tuteli le piccole e medie imprese. Queste infatti, sono quelle che più di tutte patiscono le conseguenze di recensioni mendaci non verificate, spesso impossibilitate a difendersi da commenti infondati e malevoli.
Recensioni false online: il peso sulle attività italiane
Prima di capire in cosa consiste la proposta di legge italiana contro le fake reviews, è bene però fare un passo indietro e inquadrare il problema in un’ottica più ampia. Una recensione online, per quanto possa apparire innocua nella sua limitata espressione di un parere personale, può rivelarsi estremamente dannosa per un’attività commerciale in termini d’immagine con conseguenze economiche rilevanti. In Italia, stando ai dati del Centro Studi del Ministero dell’Industria e del Made in Italy, il 70% dei consumatori sceglie un ristorante sulla base delle recensioni che altri utenti hanno lasciato online. Le recensioni, nella loro media, arrivano ad incidere, così facendo, fino al 30% sul fatturato di un locale. Finché le recensioni sono positive, nulla quaestio, quando sono negative ma vere, il gestore può rispondere e risolvere la problematica del cliente. Quando però si tratta di falsi, magari composte e pubblicate da un bot o da un’app apposita, diventano estremamente dannose.
Tripadvisor lancia l’allarme
Dopo diverse segnalazioni da parte di gestori e altri utenti, Tripadvisor, colosso delle recensioni online a ristoranti e attività ricettive, ha lanciato un vero e proprio allarme. Nel 2024, infatti, ha scoperto che l’8,6% delle recensioni pubblicate sulla piattaforma sono risultate essere false. Si tratta di un numero altissimo, che proprio rapportato al peso delle recensioni sulle sorti di un’attività commerciale di tipo turistico, ha generato un numero ancora maggiore di disagi e inconvenienti per i gestori. Proprio questa segnalazione ha dato l’impulso per la proposta contenuta nel Capo IV del Disegno di Legge annuale sulle PMI. Attualmente a tutela degli utenti (e anche dei gestori), l’Unione Europea mette a disposizione il Digital Services Act e la Direttiva sulle pratiche commerciali sleali, ma queste sembrano avere un effetto piuttosto limitato sulle false recensioni online e la loro diffusione incontrollata.
Stop fake reviews
Proprio per tutelare i gestori e per garantire agli utenti recensioni vere e verificate, su cui basarsi per scegliere questo o quel ristorante, nasce la proposta di legge italiana. Questa, promossa dalla campagna Stop fake reviews e supportata da Fipe e Hotrec, propone azioni concrete e immediate. Si parla, per esempio, di imporre il limite massimo di 15 giorni per poter lasciare una recensione dopo aver fruito di un servizio, ma anche di poter verificare l’autenticità della stessa e, in caso di fake review, di rimuoverla immediatamente. Tripadvisor e Trustpilot, i principali operatori interessati da questa proposta, si sono detti contrari, e non resta che vedere chi la spunterà.