Realizzato dal CISET (Centro internazionale di studi sull’economia turistica) un report sulle prospettive Open Air di occupazione nel periodo estivo con un focus particolare per i mesi di luglio e agosto.
Report prospettive Open Air: l’indagine
L’indagine condotta a metà giugno su un campione rappresentativo di oltre 240 imprese che erano già state monitorate ad ottobre ha visto buone prospettive per il settore e ottimi risultati. Per quanto riguarda i tassi di occupazione si è risentito molto del meteo avverso specialmente al nord dove, per giugno si è raggiunto il 38% di occupazione rispetto al 59% di luglio e al 72% in previsione per agosto. Inoltre si delinea una crescita di circa lo 0,1% delle prenotazioni degli stranieri a giugno (complice il maltempo) ed una flessione nello stesso periodo delle prenotazioni italiane del 2,1%. Per quanto riguarda il periodo preferito per le ferie e le permanenze, rispetto allo scorso anno si nota, sia per il segmento straniero che per quello italiano una maggiore preferenza verso le code (maggio-giugno e settembre-ottobre) rispetto ai mesi centrali.
Prenotazioni Open Air per la stagione 2024
A metà giugno risultavano i turisti tedeschi quelli con le maggiori prenotazioni effettuate nelle strutture, seguiti dagli italiani al secondo posto e dagli olandesi al terzo. Quarto posto invece per gli svizzeri e quinto per i francesi. Risultano poi molto interessanti le previsioni per l’estate 2024 dove, gli operatori, a parità di condizione, si aspettano una sostanziale stabilità in linea con il 2023 sia per volumi di domanda totali che di fatturato, nonostante un lieve aumento delle tariffe. Tale tendenza è probabilmente stata motivata dalle cattive condizioni meteo a giugno che hanno indotto molti italiani (turisti prevalenti in molte regioni) a rinviare la data di prenotazione delle strutture.
Destinazioni preferite come sempre sono il mare e la montagna insieme a città’ d’arte e collina per le prenotazioni mentre le strutture balneari sono le più ottimistiche riguardo alla stagione 2024. Ma la vera novità sono il boom delle destinazioni nel centro e nel sud Italia che, rispetto al 2023 stanno conoscendo un vero e proprio boom e dove, già le prenotazioni di giugno stavano crescendo più rapidamente rispetto al resto del territorio nazionale.
In conclusione la stagione estiva dovrebbe attestarsi in linea con quella del 2023 con margini di miglioramento specialmente per le regioni del sud e le strutture open air presenti con ottimi risultati attesi sia in termini di presenze che di fatturato per tutte le imprese sul mare, in montagna o nei pressi di città d’arte.