l’Italia in testa nella sostenibilità

Il nostro Paese, seppur sia noto a pochi addetti ai lavori, viaggia già in anticipo sugli obbiettivi previsti in termini di ricilo e sostenibilità.

Il Primato della carta
Non si direbbe, a giudicare dalle cartacce per le strade, allo stato dei cassonetti in molte città italiane ed alla difficile colorazione o comprensione della raccolta differenziata, eppur abbiamo un vero e proprio primato. Sarà pur vero che, ogni comune ha un sistema a sè, regole a se e differenti colori o nomenclature, eppure nel riclo della carta, noi italiani siamo ai vertici in Europa, nella UE a 27 e siamo con ben 15 anni di anticipo rispetto agli obbiettivi dell’europa a 27, in parole povere abbiamo “stracciato ogni record”, con una percentuale riciclata che supera l’87% di carta e imballaggi in carta. Non male per un paese che appena 15 anni fa era in fondo alle classifiche. Eppure il successo del riciclo della carta, della plastica e dell’allumino, dove siamo invece rispettivamente al 95% del necessario per estrarlo dalla bauxite ne sono una grande dimostrazione.

La consapevolezza
Quello che manca nel nostro paese, è purtroppo la consapevolezza, tutti conosciamo infatti la situazione gravosa di Roma, i cumuli che dici anni fa si vedevano a Napoli e le ziggurat di rifiuti imballati chiamati eco-balle non smaltibili, ma nessuno conosce queste storie positive sulla sostenibilità. Negli oltre ottomila comuni italiani infatti, la raccolta differenziata per la maggior parte è svolta in modo esemplare con il porta a porta, e se, fino a qualche anno fa lo stacco fra il nord e il sud del paese era evidente, adesso, gran prte del paese ha superato in modo omogeneo un tasso di raccolta differenziata del 68%, con punte sulla carta, sulla plastica e proprio sull’alluminio. Secondo un recente sondaggio Ipsos, appena il 37% delle aziende, infine, conosce i fattori Esg (Environmental social and governance) senza i quali, non osservandone le regole della sostenibilità, queste aziende non potranno fra pochi anni avere più accesso al credito.

Il PNRR
IL Piano Nazionale di Ripresa e resilienza, finanziato con il Next Generation UE, prevede innumerevoli interventi (pari a circa 1/3 del totale dei fondi stanziati) per aumentare la sostenibilità ambientale, l’energia prodotta da fonti rinnovabili e aumentare la raccolta differenziata. Basti pensare che, seppur abbiamo molti primati positivi, lo spreco idrico nel nostro paese è impressionante:156 litri persi ogni giorno per abitante. Con una direttiva recente della Commissione infatti, L’Italia sarà chiamata a ridurre tale spreco anche, tramite la riduzione del consumo di acqua in bottiglia e garantire un maggior riciclo della plastica usata. Infine nel turismo, per le piccole isole, si prevede di renderle autosufficienti dal punto di vista energetico con le energie rinnovabili su esempio di quanto fatto in Grecia ed al tempo stesso, aumentare la potenza istallata sul continente di eolico (anche off-shore) e di pannelli solari.

In conclusione il PNRR per il nostro Paese, specialmente con i campeggi, rappresenta una eccenzionale opportunità di crescita economica e di rilancio verso la sostenibilità e garantire così un futuro migliore.

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