Le strade più belle d’Italia: l’iniziativa per lo slow tourism al via il 15 settembre

L’idea di creare un circuito delle strade più belle d’Italia nasce da un’iniziativa di Italy Discovery e I borghi più belli d’Italia, con l’appoggio del Ministero del Turismo. Si tratta di un progetto che vuole promuovere lo slow tourism, incentivare la riscoperta del percorso oltre che della destinazione e creare nuovi itinerari esperienziali di alta qualità, sulla scia del grande successo riscosso dai Borghi più belli d’Italia. 

Le strade più belle d’Italia

Il viaggio non è tanto nella destinazione, quanto nella strada che si percorre per raggiungerla. Alcune strade non sono nient’altro che collegamenti tra luoghi, mentre altre sono una meraviglia di per sé. Proprio partendo da questo concetto, e forti  del successo del modello “Borghi più belli d’Italia”, nasce l’idea di crearne uno dedicato alle strade più belle d’Italia. L’iniziativa è stata realizzata da Italy Discovery e I borghi più belli d’Italia e cofinanziata dal Ministero del Turismo, e sarà presentata dal Ministro Santanchè il 15 settembre nella splendida cornice di Palazzo Tadini a Lovere. L’obiettivo principale del progetto è quello di creare un nuovo prodotto turistico, come con l’iniziativa dei borghi. 

Un progetto di slow tourism

Questa iniziativa, che prende il suo spazio nell’ambito dello slow tourism, inizierà la sua attività con le 100 strade più belle d’Italia, selezionate per paesaggi che si incontrano, stato di conservazione e valore storico, culturale e naturalistico. Nei primi 3 anni di vita del progetto verranno individuate 100 strade, (10 il primo anno, 40 il secondo e 50 il terzo). Partendo proprio da queste strade, che rappresentano un patrimonio ancora inespresso dell’appeal turistico italiano, il circuito intende creare nuovi itinerari di gusto, percorsi storici, viaggi culturali ed esperienze autentiche per i visitatori. Vuole, in buona sostanza, creare una destinazione laddove fino ad oggi esisteva solamente un passaggio.

Il primo percorso ad essere inaugurato, sarà la Strada dei Ciclamini, che da Lovere conduce a Bienno (Brescia), attraverso 60 chilometri di paesaggi incantevoli e toccando ben 15 comuni tra il Lago d’Iseo, le Alpi Orobie e la Val Camonica. Successivamente, il riconoscimento arriverà in:

  • Toscana (Val d’Orcia e Val di Chiana),
  • Puglia (tra la Val d’Itria e l’Adriatico),
  • Umbria (percorsi del vino e dell’arte da Deruta a Montefalco),
  • Emilia-Romagna e Marche (Montefeltro),
  • Liguria (da Cervo a Garessio),
  • Friuli Venezia-Giulia (da Palmanova a Grado),
  • Alto Adige (da Passo Resia al Passo dello Stelvio),
  • Campania (Cilento),
  • Sicilia (la via della Ceramica).

Un’opportunità per l’Open Air

Questa iniziativa rappresenta un’opportunità unica per il settore dell’Open Air, perché va a valorizzare gli stessi contesti e gli stessi valori che il comparto promuove da sempre, e su cui si fonda. Sostenibilità, ruralità, autenticità e riscoperta della strada, con le sue attività commerciali, tradizioni e paesaggi. Grazie a questo nuovo circuito d’eccellenza, le destinazioni interessate dalle certificazioni potranno aumentare la loro attrattiva a livello globale, e sfruttare la vetrina offerta dalle “100 strade più belle d’Italia” per offrire un’ospitalità mirata.

A prescindere che i viaggiatori vogliano muoversi a piedi, in bicicletta, in moto o in auto, si aprono enormi possibilità per il comparto dell’Open Air, che non può lasciarsi sfuggire questa occasione di rilievo, modulando la propria offerta anche su questi items. Il settore rappresenta già un pilastro del turismo italiano, ma incentivato e supportato da questo tipo di iniziative, può ulteriormente progredire valorizzando la campagna, la dimensione rurale e le produzioni tipiche del Made in Italy, e dando nuovo impulso ai territori in maniera coerente con obiettivi e proposte dell’Open air. 

Autore
  • Sara Alvaro

    Calabrese di nascita e romana di adozione, collabora per giornali online generalisti e di settore dal 2007 e per alcuni è stata anche responsabile editoriale. Oggi è Social Media Manager di Faita Federcamping e responsabile di redazione Camping Management

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