Il Sei nazioni come volano per il turismo

L’evento sportivo più seguito del rugby italiano porta oltre 12 milioni l’anno nelle casse capitoline e non solo.

Immaginate oltre 120 mila tifosi, tutti seduti educatamente allo stadio, che non cantano cori razzisti, non hanno striscioni offensivi e che a fine partita bevono birra tutti insieme amichevolmente ed indipendentemente dal risultato. Ebbene questo, si chiama “la magia del Rugby”, nessuno scontro con la polizia e tante famiglie presenti. Il torneo più seguito in Europa è il sei nazioni, disputato da Irlanda, Galles, Scozia, Inghilterra, Italia e Francia che in Italia, viene disputato a Roma allo stadio Olimpico dal 2012. Alla scorsa edizione erano oltre 42 mila i tifosi stranieri e 70 mila quelli italiani che, provenivano perlopiù da Lazio, Lombardia e Veneto. L’aspetto turistico è il più interessante perché, secondo un recente studio commissionato dalla Fir (la Federazione Italiana Rugby) che verrà presentato nei prossimi giorni al Ministro del Turismo Daniela Santanchè, solo nella scorsa stagione del sei nazioni in città sono stati generati 37 milioni di euro fra indotto e biglietti, pari a circa 13 milioni a partita con costi minimi per l’ordine pubblico. Bisogna considerare che nella scorsa edizione il 60% delle spese è stato a carico dei turisti stranieri e che, nel villaggio del terzo tempo allestito all’olimpico, sono stati spesi oltre 1 milione e 200 mila euro da appena 120 mila persone. Ricadute positive le hanno avute anche le strutture ricettive come campeggi ed hotel, oltre a ristoranti e musei che hanno visto aumentare gli ingressi e la permanenza media. Insomma il rugby, e gli eventi sportivi in generale, si confermano come un vero e proprio moltiplicatore per il turismo capitolino, apportando più turisti e migliorando l’offerta.

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