Ponti di primavera, l’Open Air veneto registra una grande partenza

Manca ancora quello del 2 giugno, ma dai ponti di primavera il turismo all’aria aperta guarda alla nuova stagione con fiducia. Dopo un inizio un po’ incerto, complice la pioggia che si è abbattuta sul 25 aprile, il bel tempo è tornato a riempire i campeggi e i villaggi turistici del Veneto. Dal litorale al lago di Garda, il bilancio tracciato da FAITA Federcamping attraverso i numeri di HBenchmark è positivo.

Dopo un 2024 che ha confermato le performance del 2023 (che sarà ricordato come l’anno dei record, con 20 milioni e 300 presenze) e ha superato del 13% gli arrivi del 2019, l’open air prosegue nel suo trend di crescita.

“Il turismo open air è per sua stessa definizione una forma di impresa e di vacanza ‘a contatto con la natura’, vive e si sviluppa all’aria aperta, i paesaggi naturali sono la sua cifra – spiega Alberto Granzotto, presidente di FAITA Federcamping – Quelli che un tempo venivano identificati come elementi di una vacanza ‘minore’ oggi sono invece il valore aggiunto di soggiorni di alto livello qualitativo. L’Open Air viene finalmente apprezzato per quello che è grazie agli investimenti in termini di alloggi e servizi, confortevole e con standard molto elevati. Una nuova filosofia di vacanza improntata all’accessibilità, alla sostenibilità, alla qualità e all’innovazione”. 

Lo studio e il campione sull’Open Air veneto

Il campione analizzato – 29 strutture fra le 2 e le 5 stelle con un’offerta di circa 16.500 unità – restituisce un dato decisamente incoraggiante: le presenze, cioè il numero totale di notti trascorse nelle strutture-campione fra il 18 aprile e il 3 maggio, sono state quasi 279mila.

Le performance migliori si sono registrate durante le festività pasquali, con un picco del 65% di occupazione media nella notte tra il sabato e la domenica di Pasqua e durante il ponte del Primo Maggio, con un picco del 64% nella notte di venerdì 2 maggio. Volendo azzardare un confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso (quando però il calendario era meno favorevole), questo 1° maggio è stato decisamente migliore, con un tasso di occupazione medio superiore di oltre 15 punti percentuali sul 2024 (54,5% contro il 39,4%).

Meno lusinghieri i numeri del ponte del 25 aprile, con un’occupazione massima dei campeggi ‘solo’ al 39%, un dato influenzato dal fatto che si tratta di una festività italiana. Se volessimo invece confrontare le performance del ponte della Liberazione 2025, in cui il 25 aprile cadeva di venerdì, con quelle del 2024, in cui invece la giornata festiva cadeva di giovedì, emergono risultati migliori per l’anno scorso rispetto a quest’anno, con una differenza di -5,2 punti percentuali. Posto che le condizioni meteo sono risultate sfavorevoli in entrambi gli anni, va considerato che nel 2025 il 25 aprile è stato molto più vicino alla Pasqua e che la giornata festiva ha avuto collocazioni diverse nel calendario da un anno all’altro.

Nella scelta dell’alloggio, le mobile home confermano il loro potere attrattivo piazzandosi al primo posto, con quasi il 54% dell’occupazione, seguite da bungalow e villette (50,1%) e dalle piazzole (41,1%), mentre tende e glamping raggiungono quasi il 31% nel periodo 18 aprile – 3 maggio.

Tra la costa veneta e il lago di Garda, la migliore performance sull’occupazione media giornaliera delle strutture è di quest’ultimo, con picchi del 71% a Pasqua e dellʼ87% durante il ponte del 1° maggio. Nel confronto tra Alto Adriatico Nord (Jesolo e Cavallino) e Sud (Chioggia e Sottomarina), invece, il primo ha avuto risultati migliori durante le festività pasquali (fino al 63% di occupazione media), il secondo invece durante il ponte della

Liberazione (fino a 44%) e soprattutto il 1° maggio, raggiungendo l’81% di occupazione media giornaliera grazie a una composizione della clientela che ha visto una prevalenza del mercato italiano rispetto a quello internazionale.

Permanenza e nazionalità degli ospiti dell’Open Air veneto

Buoni anche i dati sulla permanenza degli ospiti: la durata media del soggiorno nelle piazzole è stata di poco superiore alle 7 notti ed è stata mediamente più lunga rispetto a quella registrata nelle altre tipologie di alloggio. Bungalow e mobile home hanno valori tra loro molto vicini (rispettivamente 5, 6 e 5,7 notti), mentre le soluzioni glamping sono state prenotate per periodi decisamente più brevi (3,2 notti).

Infine le nazionalità: nei campeggi e nei villaggi turistici del Veneto, quasi il 75% dei flussi ha avuto origine dalla Germania e dal mercato interno, con la parte del leone svolta ancora una volta dai tedeschi (più del 43%). Del restante 25%, i tre Paesi con le presenze più significative sono stati i Paesi Bassi (quasi 7,5%), seguiti dall’Austria (5,6%) e dalla Svizzera (5,1%). Nelle strutture di Chioggia e Sottomarina, con l’82,9% del totale, sono i turisti italiani a fare la parte del leone; in quelle di Jesolo e Cavallino Treporti il primato spetta invece alla Germania (45,2%), così come al lago di Garda (49,6%).

STRUTTURE E POSTI LETTO – Nella nostra regione sono presenti oltre 180 strutture tra campeggi e villaggi turistici, per un totale di 228mila posti letto (il 17,7% del totale nazionale). FAITA Federcamping ne rappresenta la stragrande maggioranza. Con il 28% delle presenze sul totale di quelle rilevate nelle strutture ricettive presenti in Veneto, l’outdoor è la seconda modalità turistica dopo gli alberghi.

IL FORUM DI OTTOBRE – Il prossimo ottobre il mondo del turismo all’aria aperta si incontrerà a Roma per il 2° Forum Open Air organizzato da FAITA Federcamping. “Un appuntamento che, grazie alla presenza di ministri ed esperti del settore, consentirà un confronto costruttivo sulle norme che regolano il settore e, statistiche alla mano, darà modo di tracciare la rotta per il futuro di quello che è il comparto più vivace nel panorama turistico in Italia”, conclude il presidente FAITA Federcamping.

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