Era l’undici gennaio del 1923 quando venne istituito con regio decreto il Parco Nazionale d’Abruzzo ed oggi, a quasi cento anni dalla sua istituzione possiamo non solo ammirarne le cime e la flora ma anche vederne gli effetti benefici sul turismo locale. Se oggi poi l’Abruzzo è la regione con più aree protette ed in Europa con più aree naturalistiche, lo dobbiamo senz’altro a quel primo atto, che l’ha portata ad essere una tra le mete preferite del turismo lento.
Turismo lento, cicloturismo e trekking che ben si coniugano con la morfologia del territorio e l’accoglienza di una fra le regioni maggiormente votate al turismo (e che può vantare sia la presenza di strutture balneari che di montagna), che stanno portando nuovi progetti per riqualificare il territorio ed evitarne lo spopolamento. Fra i tanti progetti ricordiamo quello delle Ferrovie dello stato in collaborazione con il MIT di Boston per riqualificare le stazioni ferroviarie sulla linea Sulmona-Carpinone ed il network “Borghi del respiro”, creato nel 2020 composto da piccoli centri dove la qualità dell’aria è particolarmente buona, dei 25 che ne fanno parte infatti, ben 13 si trovano in Abruzzo.
Insomma, a quasi cent’anni dalla sua istituzione, il Parco Nazionale d’Abruzzo ci ricorda l’importanza che i parchi e le riserve hanno per la popolazione e per il turismo, che, adesso, vede sempre più una maggiore attenzione alla natura e propensione verso località immerse nel verde per poter godere di una vera vacanza di relax.