Ci sono voluti ben nove mesi di discussioni, nove mesi turbolenti, con prezzi alle stelle e discussioni infinite ma alla fine, l’Unione Europea ce l’ha fatta: da febbraio entrerà in vigore il prezzo massimo al gas importato, ogni qualvolta che il prezzo a megawattora supererà i 180€ per tre giorni e che la differenza con il gas GNL sia superiore di 35€. Tre condizioni molto rare da verificarsi è bene ricordarlo e già adesso i prezzi sono ben più bassi ma solo l’annuncio dell’accordo che entrerà in vigore alla borsa di Amsterdam da febbraio, è bastato per abbassare la quotazione di ben l’otto percento.
Ora ricordiamo che esiste già un tetto massimo al prezzo del petrolio russo e che Mosca ha giudicato anche l’ultima decisione come inaccettabile, ma cosa significa tutto questo? Ci saranno risparmi o i prezzi rimarranno alti? Secondo alcuni analisti come Davide Tabarelli, intervistato oggi su La Stampa, il prezzo del tetto è fin troppo alto e rischia di essere inapplicato, senza contare che la vera partita si gioca tutta sulla diversificazione delle fonti energetiche e sul risparmio dei consumi. Ecco proprio su questi due ultimi punti gli fa eco in una intervista al Sole 24 ore il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin che ricorda come entro al fine dell’anno saranno 9 i gigawatt di potenza rinnovabile autorizzati (contro una media di 1,7 all’anno negli anni precedenti) e che per i prossimi anni si prevede di superare i 12 gigawatt installati annualmente e di arrivare al 2030 con i 2/3 di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Sempre il Ministro, saluta positivamente l’accordo sul gas perché, assieme agli investimenti previsti nelle infrastrutture energetiche, prevede che metterà al sicuro il Paese, garantendoci la sicurezza energetica e l’approvvigionamento di gas naturale di cui abbiamo bisogno.
Ma cosa cambia per le imprese turistiche e per i consumatori? Direste ben poco dato che i contratti non possono essere cambiati, vero, però li mette al sicuro da ulteriori speculazioni e da “bollette pazze” e permette di programmare con maggiore stabilità i futuri investimenti. Per il settore dei campeggi poi, dove sono già stati fatti molti ed importanti investimenti nelle energie rinnovabili e nella riqualificazione energetica degli edifici, la nuova novella si rivela come la conferma della lungimiranza degli imprenditori e di un settore, sostenibile per definizione, che ha saputo investire sempre più nelle energie rinnovabili per ridurre il costo delle bollette e garantirsi l’indipendenza energetica.
Pertanto come Paese e cittadini possiamo essere soddisfatti del risultato raggiunto ieri, nonostante la strada per la piena indipendenza energetica sia ancora lunga e ci sia ancora bisogno di affidarci alle fonti energetiche fossili per la produzione di energia elettrica.