La cucina italiana è Patrimonio Unesco: enogastronomia volano enorme per l’Open Air

La cucina italiana è Patrimonio Unesco, perché riconosciuta come valore inestimabile dell’umanità: che impatto avrà questa nomina sul turismo italiano in generale, e sull’Open Air in particolare? 

Un simbolo del Made in Italy

La cucina italiana è patrimonio unesco

A dare i numeri dell’importanza della cucina italiana è il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che in occasione del Question Time che ha ha fatto seguito alla nomina della cucina italiana come Patrimonio immateriale dell’Unesco, ha dichiarato che: la cucina italiana vale 251 miliardi di euro, con una crescita del +4,5% annuo e rappresenta oggi il 19% del mercato globale dei ristoranti. Si tratta di numeri importanti, che ben rappresentano anche l’immagine del Made in Italy a tavola, e che servono per comprendere anche l’appeal mondiale della cucina italiana.

La cucina, infatti, è spesso il mezzo con cui sempre più persone entrano in contatto con l’Italia, sia tramite la semplice spesa al supermercato, che attraverso ristoranti e locali in tutto il mondo. Le ricette italiane sono amatissime da tutti i palati, e replicate in molteplici versioni. A piacere è l’autenticità, la storicità e la tradizione che c’è dietro i piatti italiani, ma non solo, poiché la tavola per l’Italia è più di semplice cibo: è convivialità, è uno stato d’animo, un modo di vivere e questo, all’estero, si percepisce chiaramente.

La cucina italiana è Patrimonio Unesco

La cucina italiana è patrimonio unesco

Pochi giorni fa il Comitato intergovernativo dell’Unesco si è riunito a Nuova Delhi per valutare le candidature per il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità, e ha approvato all’unanimità la cucina italiana. Si tratta della prima cucina nel mondo ad essere dichiarata Patrimonio Unesco nella sua interezza, e l’Italia intera ha celebrato la notizia con grandi festeggiamenti. Dall’accensione del Colosseo al discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la gioia è stata comune e condivisa.

La cucina italiana, infatti, è uno degli ambasciatori più importanti del Made in Italy nel mondo, e questo riconoscimento non fa che confermare un prestigio già consolidato, ma che ora assume un valore ancora più grande. L’Unesco ha deciso di eleggere la cucina italiana a Patrimonio immateriale dell’umanità perché questa rappresenta non solo la storia dell’Italia, ma anche l’insieme delle tantissime culture culinarie che caratterizzano il Made in Italy a tavola. Per questo, la notizia è stata accolta con grande partecipazione sia dalle istituzioni, che si sono dette soddisfatte e orgogliose, sia dagli italiani stessi.

Il turismo enogastronomico in Italia

Il turismo enogastronomico in Italia è uno dei comparti più importanti in assoluto, e che ogni anno attira milioni di viaggiatori da ogni parte del mondo. Lo dimostrano i dati di arrivi e presenze che, solo nel 2024, hanno generato un giro di affari pari a 40,1 miliardi di euro, registrando una crescita del 12% rispetto al 2023 e del 49% rispetto al 2016. Oltre ad essere un vanto nazionale, quindi, la cucina italiana è anche un enorme volano per l’economia nazionale, che esercita un fascino enorme sugli stranieri, che scelgono l’Italia proprio per assaggiare le ricette più famose e scoprire i segreti della tradizione culinaria nostrana.

Chi viaggia spinto dalla voglia di conoscere la nostra cucina, inoltre, lo fa con l’intento di portare a casa più di semplici assaggi: le attività complementari a cene e pranzi sono infatti numerose, e spaziano dalle degustazioni ai workshop, dalle lezioni di cucina alle visite nelle aziende agroalimentari, e portano i visitatori a stretto contatto con la filiera in ogni suo aspetto. Si tratta di un appeal non indifferente, che soprattutto con il mondo dell’Open Air trova innumerevoli manifestazioni.

L’impatto del riconoscimento sull’Open Air
La cucina italiana è patrimonio unesco

Il comparto del turismo all’aria aperta, infatti, è uno di quelli che maggiormente trova affinità con l’enogastronomia e che, di conseguenza, può beneficiare della recente nomina Unesco. Questa, infatti, può motivare anche i viaggiatori che finora non avevano preso in considerazione la cucina come scopo principale del viaggio, stimolare e incentivare attività partecipative, visite guidate, laboratori e workshop da proporre agli ospiti dell’Open Air, portare indotto diretto al territorio e valorizzare le tradizioni e l’autenticità locale.

Si tratta di una concatenazione di impatti positivi importanti, e di un’occasione da non perdere per promuovere ancora meglio il Made in Italy nel mondo, con un focus particolare sul legame tra la cucina e il territorio, i suoi abitanti e le sue tradizioni più antiche. La nomina, infine, può rappresentare un ulteriore slancio verso la tematica della sostenibilità, sia turistica che ambientale, particolarmente centrale per il mondo dell’Open Air: solamente attraverso una fruizione sostenibile dei servizi e del territorio, la cucina italiana può continuare ad esistere e ad essere come la conosciamo.

La cucina italiana può, in questo senso, farsi ambasciatrice di sensibilizzazione sul tema e, al contempo, promuovere uno stile di vita e di vacanza più sostenibile, consapevole e responsabile, apportando un valore aggiunto di grande importanza per il comparto dell’Open Air.

Autore
  • Erika Fameli

    Romana, appassionata di viaggi e di scrittura, da diversi anni ha trasformato le sue passioni in un lavoro. Ex Executive Assistant di Faita Federcamping, ha lavorato come Social Media Manager e oggi collabora come copywriter freelance con riviste online tourism-oriented e non solo.

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