Le strutture ricettive pet friendly stanno prendendo molto piede e si stanno inserendo in un mercato ricco da un lato di opportunità, e dall’altro di sfide. Tra tasse locali, supplementi, costi extra e l’apertura verso una nicchia specifica, orientarsi non è sempre facile per le strutture Open Air, che però risultano essere naturalmente più affini a questo tipo di accoglienza. I dati, comunque, confermano il trend sempre più positivo dei viaggiatori a portare con sé l’intera famiglia, pet inclusi.
Viaggiare con il proprio pet in Italia

Sono sempre di più le famiglie che quando viaggiano portano con sé anche il proprio animale domestico. Se in passato questo rappresentava un grosso ostacolo alla vacanza, sotto diversi punti di vista, sia economici che logistici, oggi non è più così e anzi si tratta di un fenomeno in costante crescita, soprattutto tra i viaggiatori provenienti dall’Italia settentrionale. A confermarlo i dati dell’Osservatorio di Quattrozampeinfiera che, per l’anno 2024, ha rilevato che il 91% dei pet owner del Nord Italia cerca vacanze a misura di cane o gatto. I padroni, per viaggiare con il proprio pet, sono disposti anche a pagare di più.
In Italia, infatti, molte strutture ricettive richiedono fee extra per la presenza degli animali in camera. Questa può comparire come supplemento giornaliero o forfettario, e può variare anche in base alla taglia e al numero dei pet. Insieme al numero delle famiglie che viaggia con i pet, cresce anche il numero di strutture ricettive pet friendly, ossia quelle strutture adatte ad accogliere e a riservare particolari attenzioni proprio agli amici a quattro zampe. Secondo i dati di Booking.com, per fare qualche esempio, queste sono più di 15.000 in Toscana e più di 11.000 in Sicilia.
Strutture ricettive pet friendly: vantaggi e opportunità

Dati positivi, quindi, quelli che riguardano i viaggi pet friendly, che spingono sempre più strutture ad adeguarsi ai tempi che corrono. Il comparto, infatti, è in grado di attirare una fetta enorme di pubblico, che proprio in virtù dell’accoglienza del proprio pet può fare una cernita a monte quando sceglie la destinazione della propria vacanza. Adibire l’intera struttura o parti di essa ai pet significa quindi aprire la struttura ad un mercato florido e in espansione.
Questa è sicuramente un’occasione da non perdere, soprattutto per il comparto dell’Open Air, che proprio per le sue naturali caratteristiche, risulta essere molto più affine di hotel e bed and breakfast per accogliere gli amici a quattro zampe insieme al resto della famiglia. Ampi spazi, aree verdi, natura e numerosissime possibilità di attività all’aria aperta e servizi personalizzati per i pet rendono l’Open Air il contenitore giusto per questo nuovo tipo di ricettività, che permette ai padroni di scoprire un nuovo modo di vivere la vacanza e agli animali di non soffrire di abbandono.
Soprattutto il pubblico italiano, in questo senso, rappresenta il principale punto di riferimento per le strutture ricettive pet friendly, poichè per evitare lunghi viaggi, spostamenti scomodi e condizioni di trasporto poco piacevoli per i pet, scelgono destinazioni nazionali per le proprie vacanze. Con l’introduzione della possibilità di portare i cani a bordo degli aerei però, l’Italia può diventare la destinazione ideale anche per i viaggiatori oltre confine. Quello che serve è capire quali sono i bisogni dei pet owner e dei loro animali domestici, e intercettare le necessità sia logistiche che di entertainment.
Le sfide maggiori

Le sfide maggiori per le strutture ricettive pet friendly hanno a che fare principalmente con i costi maggiori della manutenzione delle camere. La presenza di animali, infatti, comporta inevitabilmente un aumento delle operazioni di pulizia poichè peli, odori, macchie o residui richiedono interventi più attenti. La fee che molte strutture chiedono come supplemento, quindi, spesso viene destinata proprio a garantire una maggiore pulizia e un miglior igiene, considerando anche l’attenzione necessaria per prevenire allergie e contaminazioni. Un altro aspetto da considerare è la formazione del personale, che deve essere in grado di gestire non solo il pet in sé, ma anche le richieste dei padroni e qualsiasi tipo di emergenza.
Per fare qualche esempio, è necessario organizzare protocolli di sicurezza per evitare disturbi e incidenti, avere personale formato per malori e inconvenienti di tipo sanitario e stanze dedicate. Inoltre, non si deve sottovalutare il mero costo economico di tutti quegli accessori che sono non solo utili, ma anche molto apprezzati dai pet owner e dai loro amici a quattro zampe: ciotole, cuscini, coperture protettive, ecc.
Infine, volendo arrivare ad un livello di accoglienza di qualità, si possono prevedere anche kit di benvenuto, e in questo caso si deve fare attenzione alle materie prime, agli alimenti scelti e a tutta una serie di dettagli che fanno la differenza tra una coccola e un disastro. Insomma, le sfide da superare per rendere una struttura ricettiva pet friendly non sono certo poche, ma è sicuramente utile investire se non nella conversione totale, quantomeno in una parziale apertura dell’attività all’accoglienza dei pet, soprattutto in ambito Open Air.




