Formazione nel settore turistico: investimenti da 1 milione in Umbria

La formazione nel settore turistico è la chiave per affrontare le sfide contemporanee e per rimanere competitivi sul mercato internazionale, ma anche per aumentare la qualità dell’offerta e garantire servizi migliori agli ospiti. Si tratta di una consapevolezza molto presente in Umbria, regione che per il 2026 ha previsto un investimento di 1 milione di euro in materia di formazione e sostegno solidaristico.

Formazione nel settore turistico

Formazione nel settore turistico

Oggi la formazione è arrivata a livelli altissimi e continua a crescere e a diversificarsi. Ne sono un esempio i diversi percorsi che stanno nascendo nelle università e i corsi che enti e organizzazioni erogano per lavoratori e addetti. Anche perchè fare turismo, vuol dire essere aggiornati, guardare avanti e saper affrontare le sfide poste anche da: sostenibilità, accessibilità, inclusività. Non solo, perché per rimanere competitivi in un mercato internazionale sempre più variegato e di qualità. Tuttavia per restare competitivi occorre essere al passo anche su temi come le nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale, la filosofia di viaggio, l’accoglienza, l’ospitalità, le normative e molto altro. Tutto questo si può ottenere solamente attraverso una formazione continua e costante, che non sia fine a se stessa, ma che miri a rafforzare le competenze e le skills degli operatori.

Il turismo moderno ha a che fare con la comunicazione, con il marketing, con le strategie gestionali e persino con la psicologia: si tratta di un settore in continua evoluzione che diventa sempre più esigente e con crescenti aspettative. Per questo, la formazione nel settore turistico è diventata un pilastro fondamentale per lo sviluppo e la crescita. A livello regionale, sono molti gli organismi che puntano sulla formazione, e l’Umbria ne è un esempio brillante.

Gli investimenti dell’Umbria

Formazione nel settore turistico

In Umbria gli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo hanno infatti confermato la loro volontà di continuare ad investire nel settore terziario e hanno stanziato per il 2026 un investimento complessivo che supera il milione di euro. L’intera somma sarà destinata alla formazione e al sostegno solidaristico e servirà per offrire corsi gratuiti di diverso tipo, tra cui anche quelli per la formazione obbligatoria e l’aggiornamento del personale. Già nel 2025 sono state messe in campo risorse considerevoli, e la risposta da parte degli operatori del settore è stata più che positiva, con una partecipazione altissima.

Sono stati oltre 2.000, infatti, i lavoratori e gli imprenditori che hanno beneficiato dei percorsi formativi messi a disposizione dai due organismi regionali. Questo dato dimostra quanto il settore voglia migliorarsi e aggiornare le proprie competenze per aumentare il livello dei servizi e della competitività. Grazie alle risorse che anche nel 2026 permetteranno di puntare sulla formazione, piccole e medie imprese avranno a disposizione strumenti gratuiti e di facile accesso per apportare un enorme valore aggiunto alle proprie realtà, e ai propri ospiti. Affiancati alla formazione, in Umbria si trovano anche contributi solidaristici, come il bando di solidarietà degli Enti Bilaterali, aperto fino al 31 gennaio 2026 e che si rivolge ai lavoratori del settore turistico. I contributi previsti riguardano spese familiari, sostegni al reddito e altre misure di welfare integrativo.

Garanzie, qualità e competitività: la formazione nell’Open Air

Formazione nel settore turistico

La formazione è un fattore di centrale importanza per sia per la crescita che per l’innovazione del comparto Open Air, infatti,  senza le giuste competenze non può esserci competitività. Investire nella formazione vuol dire rafforzare la qualità del settore turistico, poichè le sfide contemporanee esigono dagli operatori una professionalità sempre più specifica e di livello. Grazie ad una formazione continua, di qualità e mirata, si può investire sul futuro del comparto e le aziende possono migliorare i propri servizi e persino creare nuove sinergie e direttrici di crescita a livello regionale e non solo.

Dagli addetti all’accoglienza a chi gestisce le lamentele, dalla gestione delle strutture al booking, le skills da acquisire e quelle da rafforzare sono numerosissime, e i continui sviluppi tecnologici e le infinite porte spalancate dall’ingresso dell’Intelligenza Artificiale nel comparto dimostrano quanto sia importante non rimanere indietro. Nell’Open Air, che in questo momento storico sta vivendo un successo mai visto prima, investire sulla formazione vuol dire stabilizzare la posizione del comparto come uno dei più competitivi non solo in Italia, ma anche in Europa e nel mondo.

Dal punto di vista della sostenibilità, così come dell’inclusività e dell’accessibilità, l’Open Air rappresenta un settore ricco di innovazioni e di idee, da alimentare e incentivare, che si possono realizzare solamente con gli strumenti idonei. In questo, la formazione è imprescindibile sia per quanto riguarda lo studio di nuovi materiali, di pratiche di sostenibilità, di accoglienza inclusiva e di servizi accessibili a tutti. Inoltre, dal punto di vista prettamente gestionale, gli operatori devono formarsi per garantire servizi di ultima generazioni e soluzioni competitive sul mercato internazionale, che considerino le esigenze dei principali mercati di riferimento per il settore e assicurino standard qualitativi sempre più alti.

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