Arriva ufficialmente la proroga differenziata per l’assicurazione dei rischi catastrofali. Il termine ultimo, inizialmente fissato al 31 marzo 2025, è stato prorogata in modo diverso a seconda delle dimensioni delle imprese. Il decreto Legge “Misure urgenti in materia di assicurazione dei rischi catastrofali”, approvato in extremis il 28 marzo, definisce le nuove scadenze che le imprese dovranno rispettare.
Rischi catastrofali: una polizza controversa
L’obbligo per tutte le imprese italiane di stipulare una polizza assicurativa contro gli eventi catastrofali è stato oggetto di controversie negli ultimi giorni. Introdotto dalla Legge di Bilancio 2024 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 48 il 27 febbraio 2025, imponeva alle imprese di tutta Italia di allinearsi alla norma stipulando una polizza assicurativa contro i danni di eventi catastrofali entro la data ultima del 31 marzo 2025.
Chi fosse stato sprovvisto di tale polizza dopo la data di scadenza prevista, sarebbe stato di fatto escluso da bandi pubblici e contributi in caso di necessità. Per permettere a tutte le imprese di valutare attentamente le polizze a disposizione, dati i tempi strettissimi concessi loro dal Governo, le associazioni di categoria hanno chiesto all’unisono una proroga, e anche una maggior chiarezza da parte del Governo. Questa proroga è arrivata pochi giorni prima della scadenza dell’obbligo, con la seduta n. 121 del 28 marzo 2025, con l’approvazione del Decreto Legge “Misure urgenti in materia di assicurazione dei rischi catastrofali”.
Arriva la proroga differenziata
A darne notizia è la nota pubblicata dal Consiglio dei Ministri, in cui si legge:
“Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha approvato un decreto-legge che differisce, per le micro, piccole e medie imprese, l’obbligo di stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale. Rimane fermo al 1° aprile il termine per le grandi imprese”.
Si tratta, quindi, di una proroga differenziata, che assegna date diverse alle imprese in base alle loro dimensioni, così come definite dalla Direttiva UE 2023/2775. Stando al testo del Decreto, l’obbligo rimane formalmente inalterato al 1 aprile 2025 per le grandi imprese, e viene prorogato secondo le seguenti scadenze per le micro, piccole e medie imprese:
- 1 gennaio 2026 per le micro e piccole imprese;
- 1 ottobre 2025 per le medie imprese.
Non devono temere però le grandi imprese, che non rientrano nella proroga in via formale, poiché per loro è prevista una proroga di 90 giorni ed eventuali sanzioni da corrispondere in caso di inadempimento al decreto, entro cui allinearsi alla norma. Queste nuove scadenze permetteranno alle imprese italiane di valutare attentamente quale polizza stipulare, senza la spada di Damocle di una scadenza imminente a pesare sulle loro spalle.
Servono chiarimenti
Arrivata la proroga però, le associazioni di categoria chiedono ancora chiarimenti. In particolare, si fa riferimento ad alcune mancanze della norma, che secondo loro dovrebbero essere corrette. Per fare qualche esempio, la norma impone un’assicurazione contro le esondazioni, ma tra queste non rientra il caso di Venezia, poiché l’acqua della sua laguna è marina. Allo stesso modo, il sommovimento del terreno non repentino del bradisismo dei Campi Flegrei non permetterebbe alle imprese assicurate di accedere al risarcimento. Ancora, manca una protezione specifica per i maremoti, nonostante in Italia ci siano 8.300 km di costa a rischio, e in caso di bomba d’acqua o precipitazioni intense, l’assicurazione non copre i danni alluvionali.
La questione è ancora lontana dall’essere completamente risolta. È stato però raggiunto un primo traguardo, e il confronto con le autorità competenti continuerà per ottenere una norma più chiara e con un’applicazione più ampia. Resta aperto anche il tema dell’imposta del 22% su queste polizze, che le associazioni di categoria chiedono di eliminare.





