Al Forum Open Air 2025 focus sul cicloturismo

Un interessante focus sul cicloturismo ha posto l’attenzione del Forum Open Air 2025 sullo sviluppo di questo settore, sulle sue potenzialità future e sulle enormi opportunità che porta con sé per l’intero comparto. A parlarne è Ilaria Fiorillo, esperta di cicloturismo e bike influencer.

Un settore in continuo mutamento

Focus sul cicloturismo

La domanda del turismo all’aria aperta evolve di giorno in giorno, e i suoi cambiamenti stanno influenzando profondamente l’intero comparto dell’Open Air. Gli ospiti sono sempre più attenti, dinamici e alla ricerca di esperienze autentiche. Quello che vogliono da una vacanza è l’emozione, l’attività, la partecipazione. Allo stesso tempo però, non vogliono rinunciare al comfort, al benessere e ai servizi. I turisti moderni fanno caso a tantissimi aspetti diversi dell’ospitalità, dalla sostenibilità all’autenticità, e per fidelizzare e attrarre nuovi ospiti, le strutture all’aria aperta non devono far altro che soddisfare i loro bisogni.

Creare il giusto equilibrio tra natura, innovazione, ospitalità, sport, alimentazione e benessere è la sfida principale che gli operatori dell’Open Air devono fronteggiare per rispondere alle esigenze dei turisti di oggi. Tra tutti, soprattutto dei cicloturisti, che rappresentano un’area di mercato interessante nel panorama outdoor. 

Focus sul cicloturismo in Italia

Focus sul cicloturismo

A puntare i riflettori sul cicloturismo italiano è Ilaria Fiorillo, esperta di cicloturismo e bike influencer. Durante il suo intervento al Forum Open Air 2025, la Fiorillo ha presentato alcuni numeri che ben descrivono la rilevanza del cicloturismo nel panorama italiano: 89 milioni di presenze nel 2024; i cicloturisti hanno rappresentato il 10% del totale dei turisti in Italia nel 2024; il settore ha generato un indotto economico diretto di 9,8 miliardi di euro; il cicloturismo ha registrato una crescita del 54% rispetto al 2023. L’Italia è la destinazione più richiesta dai cicloturisti in Europa, seguita da Francia e Germania. Proprio dalla Germania arriva in Italia una fetta consistente di turisti, che mediamente si fermano sul territorio per 7 giorni, spendendo circa 128 euro al giorno. 

Digitalizzazione del cicloturismo

Pensare al cicloturismo solamente come una pedalata è fortemente riduttivo e limitante. Il settore, infatti, si giova enormemente degli sviluppi tecnologici e della digitalizzazione, e sta evolvendo in molti sensi. Ne sono un esempio le numerose app specifiche, le e-bike e persino i network che stanno nascendo. Per citarne uno, si può fare riferimento al DINAClub, il primo network di ricarica dedicato alla bicicletta a pedalata assistita, che si rivolge alla domanda di soluzioni e di servizi per le e-bike.

Altrettanto di successo risultano essere le applicazioni che indicano i tracciati migliori, i percorsi da seguire e persino le aree di sosta, i punti ristoro e le attrattive turistiche che si trovano lungo la strada. In questo senso, il cicloturismo va molto al di là della semplice pedalata in bicicletta, e assume un carattere più moderno, qualitativo e richiedente. Soddisfare le esigenze dei cicloturisti, quindi, rappresenta un’opportunità di crescita enorme per il settore dell’Open Air.

Cicloturismo e Open Air

Focus sul cicloturismo

Ad accomunare il cicloturismo e l’Open Air sono molti punti, che vanno dall’autenticità alla sostenibilità, dal contatto con la natura all’attività motoria, dalla vicinanza con il territorio all’esperienzialità. In questo senso, l’accoglienza Open Air diventa una vera e propria estensione del viaggio in bicicletta, che comunque può assumere forme diverse e non necessariamente seguire un itinerario a tappe. Le strutture Open Air che vogliono avvicinarsi ai cicloturisti, infatti, possono farlo in vari modi: realizzando un ricovero notturno per le bike; mettendo a disposizione degli ospiti servizi di manutenzione e ricarica; fornendo agli ospiti mappe, itinerari e consigli mirati; organizzare attività outdoor di avvicinamento al territorio.


Così facendo, il cicloturismo non è più solamente una nicchia, ma si apre anche agli ospiti più stabili e sedentari, che possono approcciare al mondo delle bike con escursioni guidate e percorsi di prossimità. I più esperti invece, possono creare itinerari da una struttura all’altra, visitando lungo il percorso le bellezze del territorio e assaporando la cucina locale durante le pause. Il cicloturismo  diventa così il volano per un turismo più sostenibile, autentico e immersivo, in grado di attrarre ospiti per periodi più lunghi e di incentivare anche numerose sinergie tra gli operatori del territorio.

Autore
  • Erika Fameli

    Romana, appassionata di viaggi e di scrittura, da diversi anni ha trasformato le sue passioni in un lavoro. Ex Executive Assistant di Faita Federcamping, ha lavorato come Social Media Manager e oggi collabora come copywriter freelance con riviste online tourism-oriented e non solo.

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