Il birdwatching è un’attività che consiste nell’osservare, nel loro habitat naturale, gli uccelli e le loro abitudini. Si tratta di un’attività che in passato interessata una cerchia molto ristretta di appassionati, ma che ultimamente sta allargando sempre di più i suoi ranghi. Rientrano nei cosiddetti “birder”, infatti, anche gli studiosi e i fotografi naturalistici, che si immergono negli habitat naturali per portare a casa importanti scoperte e scatti mozzafiato.
In Italia questa è una pratica più radicata di quanto si pensi, e rappresenta una nicchia di mercato ancora inesplorata (o quasi). La filosofia del birdwatching è perfettamente allineata con i valori del turismo all’aria aperta, e proprio per questo i birders sono un pubblico da intercettare e attrarre. Dall’amore per la flora e la fauna selvatica, al rispetto per il verde, il birdwatching ha in comune con l’Open Air tantissimi aspetti.
Birdwatching in Italia: un’affinità da esplorare
Gli appassionati di birdwatching sono interessati all’osservazione passiva degli uccelli, a guardarli muoversi liberamente nel loro ambiente naturale, senza input esterni e sollecitazioni studiate. Questa è un’attività che richiede pazienza, calma e tranquillità, oltre che un amore incondizionato per la natura e tutte le sue molteplici sfaccettature. Inoltre, i birders sono molto attenti a preservare intatti i luoghi di osservazione e a produrre un impatto zero sui sentieri di avvistamento.

Proprio per questo carattere green e attento all’ambiente, quello del birdwatching è un mondo che trova un’affinità altissima con il turismo Open Air. Si tratta però, di una nicchia di mercato ancora poco battuta, e per cui la ricettività italiana non ha ancora creato un’accoglienza ad hoc. Le potenzialità di un rapporto più vicino con i birders sono davvero enormi per il turismo all’aria aperta, anche e soprattutto per la destagionalizzazione e la distribuzione dell’attività sui 12 mesi (e non solamente nel periodo estivo e primaverile).
Il birdwatching, infatti, non è legato ad una stagione in particolare, ma coglie in ognuna opportunità di raduni, eventi e attività. Inoltre, date le grandi dimensioni di molte strutture all’aria aperta, per i birders lo stesso soggiorno può diventare un’occasione di osservazione e straniamento dal mondo esterno, per concentrarsi sulla natura e quanto di bello ha da offrire.
Le aree di birdwatching in Italia
Le aree di birdwatching in Italia sono numerose, e ogni anno attirano appassionati non solo nostrani, ma anche internazionali. Tra le zone più importanti per l’osservazione di numerosissime specie di uccelli ci sono il Delta del Po (tra Emilia-Romagna e Veneto), l’Oasi di Orbetello (Toscana), il Parco Nazionale del Gran Paradiso (tra Piemonte e Valle d’Aosta), l’Oasi CHM di Ostia (Lazio) e l’Oasi Gravina di Laterza (Puglia). Altrettanto apprezzati dai birders e dai fotografi naturalistici, sono i sentieri.
Tra i più amati per questo tipo di attività ci sono il Sentiero Azzurro delle Cinque Terre (Liguria), il Sentiero degli Dei (Campania), il Sentiero Adolf Munkel e il Sentiero del Lago di Braies (Trentino Alto Adige). Insomma, lungo tutta la Penisola italiana si trovano zone verdi dove la natura vive incontaminata e dove l’uomo può recarsi per ammirarla. Le aree di birdwatching rappresentano, per lo Stivale, un’importantissima attrattiva da supportare e valorizzare. Possono creare, al di là del turismo classico, un turismo di nicchia particolarmente attento ai temi della sostenibilità, dell’accessibilità e della vacanza slow.
Per non parlare della rete di sinergie che si potrebbe creare tra gli operatori locali, dai gestori delle strutture ricettive alle guide escursionistiche esperte, dalle esperienze a contatto con la natura a quelle che invece permettono di conoscere meglio il territorio. Quello del birdwatching è un terreno fertile dove in pochi hanno già iniziato a piantare, e che offre enormi opportunità per il comparto dell’Open Air.