Il turismo in Europa continua a mutare la sua forma e ad evolversi in tanti modi diversi. Il 2024, in questo, è stato un anno emblematico. Oltre ad aver raggiunto per la prima volta i livelli di presenze internazionali pre-pandemici, il turismo europeo è stato caratterizzato da nuovi trend e nuovi approcci al viaggio. Diverse ricerche effettuate nel corso del 2024 e nei primi mesi del 2025 sottolinea le tendenze ed i cambiamenti già in atto nei flussi turistici europei.
I trend del turismo in Europa
L’ultimo report di Tourism Economics, realizzato per l’European Travel Commission, annuncia che l’Europa è tornata a raggiungere i livelli pre-pandemia in termini di presenze di turisti internazionali. Si tratta di un traguardo importante, che mostra la ripresa del settore in un momento quanto mai delicato e fragile dal punto di vista economico e sociale. Il report però, mostra anche diversi nuovi trend in ambito turistico. Innanzitutto, si nota un’attenzione sempre molto alta al rapporto qualità-prezzo quando si viaggia. In questo senso, i viaggiatori non sono disposti a spendere più di quanto necessario, e solo a patto che vi sia un ritorno qualitativo importante. Grazie a questo approccio più cauto, destinazioni come la Romania hanno registrato un boom ed incrementato la loro offerta e, di conseguenza, l’appeal turistico. Al contrario, mete più costose come l’Islanda hanno visto calare arrivi e presenze.
Secondo l’Osservatorio EY Future Travel Behaviours il prezzo della vacanza rimane un fattore discriminante nella scelta della destinazione, ma in misura minore rispetto al passato (si è passati dal 65% del 2023 al 58% del 2024). Questo non esclude il fatto che 2 viaggiatori su 3 siano disposti a ridurre il proprio tetto massimo di spesa per le vacanze, mentre solo 1 su 5 decida di ridurre altre spese per potersi permettere di partire.
Sostenibilità e attenzione all’ambiente

Il trend probabilmente più importante però, è quello che riguarda la sostenibilità. In particolar modo tra i giovani (38%), il turismo lento e attento all’ambiente prende sempre più piede. Un viaggiatore europeo su 2, infatti, presta molta attenzione all’impatto dei propri viaggi, e per il 40% dei viaggiatori italiani la sostenibilità turistica è un fattore preponderante.
Questa attenzione trova riscontro nei dati che il turismo all’aria aperta ha registrato in Italia nel 2024, numeri record. Secondo l’Osservatorio del Turismo Outdoor solo le presenze internazionali nelle strutture ricettive all’aria aperta in Italia sono state 37,6 milioni (+13,4% rispetto al 2019).
L’Open Air in Italia
Secondo l’Osservatorio EY Future Travel Behaviours l’Italia si conferma come una delle destinazioni turistiche più gettonate di tutta Europa. Da noi infatti, nel 2024 è arrivato il 24% dei viaggiatori open air europei. Non a caso, le ricerche online sulla Penisola italiana hanno superato dell’11,8% quelle del 2023. Guardando nello specifico al comparto Outdoor, a trainare il settore è il Nord Italia, che da solo rappresenta più del 60% del mercato.
Più di due terzi dei turisti stranieri che arrivano in Italia e alloggiano in camping e villaggi turistici all’aria aperta, si dirigono in 4 regioni:
- Veneto (16,4 milioni di presenze, pari al 43,7% del totale);
- Toscana (4,5 milioni di presenze, pari all’11,8% del totale);
- Lombardia (3 milioni di presenze, pari al 7,9% del totale);
- Trentino-Alto Adige (1,8 milioni di presenze, pari al 4,7% del totale).
L’Open Air in Italia sta crescendo enormemente, e le stime del 2025 indicano un fatturato complessivo di 8,85 miliardi di euro tra spese dirette, indirette e indotto turistico. Il viaggio sostenibile, a contatto con la natura e che preveda di trascorrere il tempo all’aria aperta è un trend sempre più diffuso tra tutte le fasce d’età. Inoltre, l’outdoor italiano sta notevolmente elevando gli standard di prodotto e di servizio ampliando l’offerta con glamping e soluzioni alloggiative di ultima generazione, che sfruttano le nuove tecnologie e sono attente all’ambiente.