Overtourism a Roccaraso: una polemica annunciata?

Parlando di overtourism, il fenomeno di sovraffollamento di turisti in una sola località, non si può non parlare del recente caso di overtourism a Roccaraso. Nel comune di 1500 abitanti, infatti, domenica scorsa sono arrivati oltre 20.000 turisti in un solo giorno.

Overtourism a Roccaraso: il turismo raccontato dagli influencer

L’episodio fa riflettere non solo per come si è svolto ma anche per le modalità attraverso le quali viene oggi veicolato il turismo. Secondo il sociologo Marshall McLuhan “il mezzo è il messaggio”, dunque oggi, come viene espresso e diffuso il turismo? Tramite Tic Tok, Instagram e altri mezzi dove tutto è fruibile e raggiungibile in pochi decimi di secondi.
Ecco allora che tre star di Tik Tok, rispettivamente Rita De Crescenzo (1,7 mln di followers), il salumiere-imprenditore del panino Donato De Caprio “con mollica o senza?” (4,3 mln) e la regina delle pellicole per cellulari Carmen Fiorito, meglio nota come New Martina (8,6 milioni) nota per le sue sessioni in cui applica pellicole protettive agli smartphone, sono tutti frequentatori abituali di Roccaraso e l’hanno semplicemente promossa.

Cosa è successo e come intervenire?

Così domenica 26 gennaio sono arrivati centinaia di pullman che promettevano il viaggio a 20 euro e nulla di più, portando migliaia di persone a Roccaraso con la speranza di godersi una giornata sulla neve e di vedere o emulare i loro idoli.
Risultato? Tanto caos e traffico in tilt, con le autorità locali che adesso hanno istituito le “targhe alterne”.

Vietare e limitare è la mossa più giusta? Il problema se lo sono posto anche in Cina dove a novembre era iniziata la moda fra i giovani di fare pedalate notturne fra le città di Zhengzhou e Kaifeng distanti tra loro ben 50 km. Inizialmente le autorità avevano visto di buon occhio l’iniziativa nata proprio sui social: si poteva infatti raggiungere in bici la città, fare colazione con un piatto tipico di ravioli, visitare l’antica Kaifeng e poi tornare con il treno, lasciando la bici a noleggio in città.
Il problema è sorto quando sono diventati oltre 100.000 i ragazzi che in una singola notte compivano l’impresa occupando intere corsie dell’autostrada. Le autorità non hanno avuto altra scelta che vietare gli spostamenti in bici fra le due città. Come hanno reagito i giovani cinesi? Spostandosi a piedi o in treno, creando ulteriori problemi alle forze di polizia troppo impegnate a reprimere ogni possibile forma di dissenso.

Cosa ci insegnano i due fatti? Primo, che oramai i social decidono i grandi flussi turistici e che anche i divieti possono essere aggirati. Secondo, che per non essere governati dal fenomeno (quello di Roccaraso molto passeggero parliamo di un giorno su 365) le amministrazioni non devono per forza vietare ma basta ripensare il modello di accoglienza (sarebbe bastato mettere dei limiti al numero di pullman che potevano accedere in città). Infine, che non ci si deve lamentare del turismo (troppo o  troppo poco che sia) se non si sa gestirlo e valorizzare il proprio territorio.

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