I primi dati sull’estate 2025 indicano una stagione turistica più che positiva. I dati di arrivi e partenze sono all’altezza delle previsioni, e in alcuni casi hanno addirittura superato le aspettative, come a Ferragosto, che ha registrato un vero e proprio boom nelle città d’arte e in località a flussi solitamente inferiori.
Secondo le previsioni di Enit e Isnart/Unioncamere, in Italia sarebbero dovuti arrivare circa 70 milioni di vacanzieri tra maggio e settembre. Il dato, aggiornato alla fine del mese di agosto e confermato dal Viminale e dal Ministero del Turismo, parla di 61 milioni di turisti. I numeri sembrano quindi allineati e superano già la cifra record del 2024 (57 milioni) di viaggiatori. Non solo, i primi 20 giorni di agosto si sono dimostrati sorprendenti, con un aumento del 9% degli arrivi rispetto allo scorso anno.
L’estate degli stranieri
Grandi protagonisti di questa estate 2025 sono stati gli stranieri, che hanno sopperito con la loro presenza al calo drastico degli italiani che per le ferie hanno scelto una destinazione nazionale. Rispetto ai 70 milioni di turisti previsti da Enit, circa 38,5 milioni sarebbero infatti stranieri, mentre solo 30-31 milioni gli italiani. Questo è un segnale chiarissimo del fatto che siamo tra le mete predilette dei viaggiatori internazionali, e che il nostro appeal continua a crescere. Gli arrivi maggiori provengono sempre dagli USA e dai paesi europei più consolidati (Germania, Francia, ecc.), ma si nota una crescita negli arrivi dai Paesi Arabi, dal Nord e dall’Est Europa, dall’Olanda e dalla Croazia. Per quanto riguarda invece gli italiani, hanno sofferto i rincari e la diminuzione del potere d’acquisto. Stando ai dati di Emg Different, infatti, sono stati 8,3 milioni quelli che non sono potuti partire, di cui il 70% per motivi economici.
Mare vs montagna
Un grande binomio in termini di destinazioni è quello tra mare e montagna. In particolare, si è assistito ad un boom della montagna rispetto al passato e ad un ridimensionamento delle località balneari che solitamente vanno per la maggiore. I lidi hanno visto presenze nettamente inferiori durante la settimana, con tutto esaurito nei weekend, mentre la montagna si è dimostrata più costante.
La montagna ha registrato l’11% di presenze italiane, che sono salite fino al 20% durante la settimana di Ferragosto. Alcune località in particolare, come le Dolomiti bellunesi e la Valle d’Aosta, hanno visto aumentare la presenza degli italiani del 2-3% rispetto al 2024, mentre il mare è stato decisamente più incostante. Basti pensare che, rispetto allo scorso anno, le presenze sono aumentate del 20% a giugno, per poi calare del 15% a luglio e rimanere più o meno stazionarie ad agosto, ad eccezione del Ferragosto, che ha visto una domanda superiore all’offerta.
Vacanze più corte, ma più frequenti
Un altro trend che si è fatto largo in questa lunga estate italiana ha riguardato il frazionamento delle vacanze. Tra gli italiani che hanno viaggiato (dati Emg Different), il 65% non lo ha fatto per più di 8 giorni complessivi, divisi però in più partenze di meno giorni. Questa tendenza evidenzia da un lato la voglia di vacanza, che per gli italiani rimane altissima, ma al contempo una maggiore difficoltà a godersi una villeggiatura lunga. Piuttosto che rinunciarvi del tutto, i viaggiatori preferiscono partire per meno giorni: le partenze del weekend si affermano come nuova modalità di vacanza, e non più solamente come stacco dalla routine durante l’anno.




