Le stagioni si allungano. Nel tempo, ma anche nello spazio: fuori dai mesi ‘canonici’, oltre i percorsi ‘obbligati’ nasce la nuova vacanza, che è il perno del Piano strategico 2023-2027 messo a punto dal governo. Se n’è parlato ieri, 25 settembre, in terra veneta, precisamente nella capitale europea del turismo all’aria aperta, Cavallino-Treporti, che ha accolto l’evento del quotidiano La Repubblica sullo Stato del Turismo in Italia

Saluti istituzionali e confronto aperto
Dopo i saluti del sindaco di Cavallino Treporti Roberta Nesto, che ha ribadito la necessità di maggiori poteri ai sindaci per gestire i flussi turistici nei cosiddetti Comuni ‘a fisarmonica’. Sul palco en plein air del camping Marina di Venezia si sono avvicendati esponenti politici del governo e dell’opposizione, imprenditori del settore per fare il punto su una stagione che è apparsa controversa – il cui bilancio pare comunque volgere al bello – e immaginare le prospettive di una realtà che conta per quasi l’11% del Pil.
Un settore in trasformazione
Prospettive legate alla trasformazione dei modelli di consumo (il turismo non è più uno solo ma un caleidoscopio di possibilità e il turista ha cambiato pelle e abitudini), agli scenari economici e politici, agli obiettivi di sostenibilità, inclusione e digitalizzazione che emergono sempre più chiari nei programmi di investimento delle imprese.
Italia: meta desiderata ma da strutturare
In tutto questo l’Italia rimane il Paese più desiderato al mondo, come hanno sottolineato il ministro Adolfo Urso, in videocollegamento, e, dal palco, la presidente dell’ENIT Alessandra Priante, un desiderio che si traduce in oltre 458 milioni di pernottamenti. Ma la bellezza, da sola, non basta; allora la sfida è trasformare questo slancio in sviluppo strutturale. Ne sono convinti gli albergatori, lo sanno bene i gestori dei camping e dei villaggi turistici.
Open air: un comparto in crescita

“Abbiamo lavorato molto in termini di qualità delle strutture, servizi ed esperienze da offrire agli ospiti”, sottolinea il Presidente di FAITA Federcamping Alberto Granzotto, che attribuisce anche all’impegno sul piano degli investimenti i risultati di un’altra stagione in crescita per l’open air. Un comparto, quest’ultimo, che rappresenta il 16% delle presenze turistiche di tutto il settore ricettivo, che da solo vale 8 miliardi di euro (indotto compreso) e che nel 2024 ha realizzato 11 milioni di arrivi e oltre 72 milioni di presenze.
Proposte e politiche territoriali
Tra le notizie accolte con favore dai sindaci dei Comuni turistici (tra cui il presidente Anci Gaetano Manfredi), l’impegno del responsabile del dipartimento Turismo di Fratelli d’Italia Gianluca Caramanna di calendarizzare la legge sullo status di comunità marine, e la proposta del sindaco di Firenze Sara Funaro di estendere la Legge speciale su Venezia ad altri grandi Comuni turistici che si trovano a dover conciliare le esigenze abitative con importanti flussi turistici con il conseguente surplus di impegno sul fronte dei servizi, dalla gestione dei rifiuti alla sicurezza.
La questione delle infrastrutture
Infine, uno sguardo alle infrastrutture: “Non ci sono strade adeguate per raggiungere molte località turistiche”, “La rete ferroviaria è datata e insufficiente, soprattutto se consideriamo che siamo uno dei Paesi più visitati al mondo”, “Manca un coordinamento che armonizzi le esigenze di destagionalizzazione del turismo e i calendari di molte compagnie aeree”, sono alcuni dei rilievi mossi ieri dagli imprenditori, tutti d’accordo nell’affermare che le infrastrutture sono una discriminante sul piano della competitività.
Non solo: i piani infrastrutturali presenti e futuri dovranno tener conto anche dei cambiamenti climatici, con l’obiettivo di proteggere i territori e le imprese a rischio, come ad esempio quelle che insistono sulle spiagge lungo la costa o in montagna.




