Taglio traghetti Isola d’Elba: le richieste di Faita Toscana

Il taglio dei traghetti da e per l’ isola d’Elba oltre ai disagi per i residenti rischia di compromettere anche la prossima stagione turistica.
La denuncia arriva da Faita Federcamping Toscana che in una nota evidenzia la preoccupazione <<per quanto sta accadendo al trasporto marittimo dell’arcipelago toscano, soprattutto per la situazione che si è venuta a creare nel caso specifico dei collegamenti da e per l’Isola d’Elba. Il taglio dei traghetti da parte di Moby nella tratta Elba-Piombino che contano ora solo quattro corse al giorno (due per senso di marcia), sono l’ennesimo episodio di un sistema che non funziona e che sempre più sta creando disagi a residenti e turisti>>, dichiara Michele Tallinucci, responsabile Faita camping elbani che sottolinea come l’associazione già dalla scorsa primavera si era mossa affinché si aprisse un tavolo di confronto tra sindaci, associazioni di categoria, Regione ed Autorità di sistema portuale.

Taglio traghetti Isola d’Elba: parla Michele Tallinucci

<<Ciò che chiediamo come Faita è una regolamentazione dei servizi delle compagnie che esercitano nel libero mercato al fine di garantire un servizio quantitativamente migliore ed una assegnazione degli slot equa tra le varie compagnie, prevedendo delle penali per chi non rispetta i termini. Le attuali difficoltà riscontrate sono strettamente legate al bando di continuità territoriale marittima gestito dalla Regione Toscana – continua Tallinucci – dall’ultimo bando sono passati 12 anni, lasso di tempo in cui sono cambiate necessità ed esigenze legate al lavoro e al turismo sull’isola, come la presenza anche nei weekend in bassa stagione di visitatori. Per questo riteniamo che sia necessaria una revisione degli orari e delle tariffe, soprattutto in previsione della prossima stagione, per la quale è prevista una quantità di metri di ponte molto inferiore a quest’anno a causa della mancanza di molte navi, che porterà automaticamente ad un aumento dei prezzi e a un insufficiente numero di posti>>. 

A questo si aggiunge inoltre la questione della sostituzione della tassa di sbarco con la tassa di soggiorno: <<Su questo la nostra posizione è sempre stata chiara in ogni confronto avuto con i sindaci che hanno avanzato questa richiesta – aggiunge infine Tallinucci -: siamo contrari alla tassa di soggiorno perché andrebbe a colpire solamente le strutture ed il comparto turistico ricettivo, mentre siamo disposti a valutare una rimodulazione della tassa di sbarco, che riteniamo più equa visto che va a ricadere su tutte le categorie economiche. Rimane comunque necessario instaurare un dialogo continuativo con le amministrazioni locali per le azioni di promozione del territorio effettuate con parte di tale imposta>>.

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